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28 febbraio 2018
A febbraio 2018 è stato rilevato un trojan miner che poteva infettare in remoto diversi dispositivi Android con la modalità debug attivata. Inoltre, il mese passato gli utenti erano a rischio del trojan Android.BankBot.336.origin che rubava informazioni confidenziali e denaro da conti bancari.
A febbraio si diffondeva il trojan Android.CoinMine.15 che gli autori dei virus avevano creato per l'estrazione della criptovaluta Monero. Questo programma malevolo era un worm ed era in grado di infettare in autonomo smartphone, tablet, TV, router e altri dispositivi Android connessi alla rete, se era attivata su di essi la modalità debug Android Device Bridge (ADB). In caso di un'infezione riuscita di un successivo dispositivo, uno dei componenti del trojan cercava di rilevare un ulteriore bersaglio accessibile e ci installava una copia di Android.CoinMine.15.
A febbraio nella directory Google Play è stato rilevato il trojan Android.BankBot.336.origin che gli autori dei virus distribuivano con il pretesto di un'applicazione universale per l'utilizzo di diversi sistemi di online-banking. Il programma malevolo rubava login e password di account degli utenti e inoltre informazioni su carte bancarie, dopodiché poteva trasferire impercettibilmente denaro ai malintenzionati.
Gli autori dei virus continuano a migliorare software malevoli per SO Android e li distribuiscono sia tramite metodi usuali che tramite quelli nuovi. E diversi trojan, come prima, possono essere trovati in Google Play. Per proteggere gli smartphone, tablet ed altri dispositivi da queste minacce, gli utenti possono installare i prodotti antivirus Dr.Web per Android.